I Quaderni costituzionali piangono la scomparsa di Luciano Vandelli (22 luglio 2019)

È morto a Bologna, il collega ed amico Luciano Vandelli.

Per la famiglia tutta dei “Quaderni costituzionali” è un vero dolore. A nome di ciascuno di noi, porgo il nostro saluto e le nostre condoglianze a coloro che lascia, all’Università di Bologna, alla città e alle istituzioni, che hanno perso una grande e bella persona che per esse si è spesa senza risparmio.

Altri ricostruiranno l’intenso percorso professionale, letterario e politico di Luciano Vandelli: basta del resto in queste ore leggere cosa scrive la sua Alma Mater.

A noi qui piace richiamare la sua personalità schiva e garbata, il suo formidabile senso dell’umorismo, la sua capacità di sfuggire ai luoghi comuni, la poliedricità dei suoi interessi, la sua capacità di essere intellettuale a tutto tondo.

Alla nostra Rivista aveva contribuito in molte occasioni: l’ultima con una nota sulla sentenza 50/2015 della Corte costituzionale a proposito della c.d. Legge Del Rio, anticipata anche da questo forumcostituzionale. Gliel’avevamo chiesta espressamente data la sua competenza, universalmente riconosciuta, in materia di enti locali e rapporti fra autonomie e Stato, fra diritto costituzionale e diritto amministrativo. Vandelli è stato anche un formidabile conoscitore degli ordinamenti territoriali di altri paesi, che aveva studiato a fondo, a partire da Francia e Spagna.

Ci sono però, accanto all’insegnamento e alla ricerca, altri campi nei quali ha saputo affermare con successo e rimarchevoli risultati la sua personalità generosa: è stato colto e godibilissimo scrittore (come non ricordare, Tra carte e scartoffie. Apologia letteraria del pubblico impiegato? oppure Il dottor Jekyll e mister Holmes?); ed è stato capace uomo di governo nel suo comune, nella sua provincia, nella sua Regione. Un’esperienza ultradecennale, questa, che gli ha permesso di mettere alla prova molte delle sue idee di studioso e al tempo stesso di integrare le sue conoscenze con l’esperienza maturata sul campo. Come studioso e come amministratore Luciano Vandelli è stato un riformatore: misurato, prudente e al tempo stesso determinato e con le idee chiarissime. Senza cedere alle mode, ma anche senza ritrarsi di fronte alla necessità di cambiare della quale era ben convinto.

Ai tanti, troppi spiriti inquieti, e soprattutto inconsapevoli e ignoranti, che fanno a gara – e non da oggi – nell’irridere le istituzioni, i partiti, gli uomini e le donne impegnate in politica, le competenze maturate con fatica e messe al servizio altrui, verrebbe fatto di dire: studiate la vita e le opere del cittadino Luciano Vandelli e poi ne ragioniamo.

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