Recensione a Carla Bassu, “Il diritto all’identità anagrafica”, Editoriale Scientifica, Napoli, 2021, pp. 1–246 – G. Giorgini Pignatiello

A fronte di una millenaria cultura fondata sul patriarcato, la Costituzione italiana nel dopoguerra ha segnato un momento di significativa frattura con una tradizione giuridica imperniata sulla subordinazione del genere femminile. Il progetto trasformatore disegnato dall’Assemblea costituente ha infatti inteso fondare la neonata Repubblica attorno ad un principio di eguaglianza formale e sostanziale chiamato a debellare quelle discriminazioni che, de iure e de facto, vivono radicate nella società. La petizione di principio svolta nella nostra Carta fondamentale, tuttavia, ha da subito trovato un terreno poco fertile nella realtà di un Paese che dimostra una ferrea resistenza ai mutamenti di paradigma. Nel lungo cammino verso la parità dei generi, Carla Bassu dedica il proprio impegno accademico ad una questione che da tempo occupa anche l’attività della Corte costituzionale.

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