Migrazioni ambientali tra immobilismo normativo e dinamismo giurisprudenziale: un’analisi di tre recenti pronunce – C. Scissa

Successivamente alla storica decisione del Comitato per i Diritti Umani dell’ONU sul caso Ioane Teitiota c. Nuova Zelanda, le recenti pronunce di alcune Corti degli Stati Membri dell’Unione Europea – Italia, Francia e Germania – contribuiscono a porre le basi per la creazione di un nuovo filone giurisprudenziale che, a partire da un’interpretazione evolutiva e dinamica del diritto nazionale e sovranazionale, ha portato al riconoscimento di forme di protezione nazionale per cause ambientali.

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